I primi passi nella fotografia

Alla scoperta del triangolo dell’esposizione

Muovere i primi passi nella fotografia ha come quella sensazione di perenne eccitazione, tutto ciò che vedi vorresti immortalarlo, non sei certo del risultato finale, ma una cosa è certa, l’adrenalina che ti corre in tutto il corpo durante l’esecuzione.

Quando si muovono i primi passi nel “mondo fotografico”, ci sembra tutto magico, ma allo stesso tempo tutto assai così complesso.

Il primo grande ostacolo che ci troviamo davanti non appena facciamo lo Switch da “A” in “M”, per i meno pratici, da modalità auto “A”, in modalità manuale “M”.

Cosa cambia spostando dunque solo una levetta?

Tutto!

Sfatiamo intanto un mito, il risultato finale poco sarà dato dalla macchina che utilizzi, che sia un entry-level (le classiche camere da 300-500 € in vendita negli store dei centri commerciali) o che sia una PRO ( le macchine professionali utilizzate da tutti i fotografi), ma per il 95% da te, cosa deciderai di fotografare, che emozioni vuoi trasmettere a chi vedrà la foto, e per il 5% dalla lente utilizzata.

Tornando a noi, passando in modalità manuale ci troveremo a fare i conti con il famoso “Triangolo dell’esposizione” raffigurato nell’immagine in basso:

Andiamo ad analizzarne i 3 fattori, ISO, tempo di esposizione ( o otturazione ) e apertura di diaframma.

  1. ISO, Con questo termine ci riferiamo alla sensibilità alla quale esporremo il nostro sensore digitale, cosa succede aumentando il valore?
    PRO:  la nostra foto sarà più luminosa e quindi potremmo alzare i tempi ed evitare foto mosse
    CONTRO: Aumenta il “rumore digitale” o chiamata anche “grana”
  2. TEMPO DI ESPOSIZIONE, con esso possiamo decidere per quanto tempo il nostro sensore raccoglierà la luce presente nella scena, e per luce si intende anche tutte quelle superfici con la quale essa interagisce, cosa succede quindi con tempi molto veloci ?
    PRO: Foto nitide
    CONTRO: più veloce sarà l’esposizione, meno luce al sensore, quindi avremo bisogno di molta luce, che sia di giorno e quindi grazie al sole, o in condizioni controllate con luce artificiale, flash o fari.
  3. APERTURA DI DIAFRAMMA, con esso possiamo decidere quanto sarà grande lo spazio lasciato dalle lamelle del diaframma poste dentro l’obiettivo, questo valore è inversamente proporzionale, a valori inferiore es. f 1.8, il diaframma sarà molto aperto, a valori grandi es f18 il diaframma sarà molto chiuso quindi poca luce.
    PRO: A f 1.8 ad es. avremo a fuoco solo il ns soggetto e tutto il resto sfocato avendo una bassa profondità di campo, dando quindi più valore al nostro soggetto, contrariamente ad esempio, nella fotografia paesaggistica scatteremo a valori alti  come f18 per avere tutto a fuoco, con un elevata profondità di campo.
    CONTRO: L’unico neo da tenere in considerazione qui è di non scattare, se possibile, a valori di f troppo elevati, perché comporterà un fastidioso effetto chiamato diffrazione ottica, delle irregolarità create dalla luce quando le lamelle del diaframma sono vicine fra esse, lasciando poco spazio alla luce di filtrare.

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